Helifigue

Vi siete mai accorti che il fico d’india è presente sulla bandiera messicana, nella Fontana dei Quattro Fiumi a Roma e persino nei dipinti di Frida Kahlo?
Da centinaia di anni, questa pianta riesce ad ammaliare e a conquistare. Sarà per il suo aspetto insolito e apparentemente minaccioso? Oppure per gli effetti benefici che è in grado di provocare?

Non ne siamo sicuri, ma oggi sappiamo che già gli Aztechi li coltivavano e consideravano la pianta come sacra. Si narra però che il fico d’india sia arrivato in Europa grazie a Cristoforo Colombo. Pare che l’esploratore ne sia rimasto così affascinato (e deliziato) da portarne con sé alcuni esemplari e che poi, da Lisbona, il fico d’india si sia diffuso in tutto il bacino Mediterraneo.
Qui da noi in Salento, nel cuore della Puglia, questa pianta meravigliosa è da sempre presente nella vita quotidiana della gente del luogo. Del resto, i nostri nonni ce lo han sempre detto: del fico d’india non si butta via nulla!

UNA PIANTA, MILLE USI

Le pale, i frutti, i fiori… ogni elemento è sempre stato impiegato come elemento di decoro, come cibo nutriente e saziante e nella medicina popolare.
Gli Aztechi si servivano del fico d’india per allevare un insetto da cui ottenevano il colore rosso carminio. Il succo ricavato dalle foglie veniva usato contro le scottature, le infiammazioni e le lussazioni.

Il decotto preparato con i fiori del fico d’india, invece, era un vero toccasana per curare il raffreddore, ma anche per il suo effetto diuretico. Le pale (cladodi) venivano adoperate sia per uso topico che interno.
Spinate e poi scaldate, venivano poggiate sul corpo per alleviare tosse e dolori; il gel custodito al loro interno, invece, è tutt’oggi considerato incredibilmente utile per le sostanze nutritive, le vitamine e gli oligoelementi di cui è ricco.

IL “NOSTRO” FICO D’INDIA

Non solo il fico d’india è ancora considerato dai salentini simbolo di fecondità, ricchezza e prosperità, ma noi di Helifigue abbiamo anche deciso di approfondirne e testarne le sorprendenti proprietà.
In particolare, è il “miracoloso” gel contenuto nelle pale a essere stato selezionato tra gli ingredienti naturali del Tonico e della Crema Viso Helifigue. Le sue proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti, emollienti e idratanti, si sono rivelate essenziali per contrastare l’invecchiamento cutaneo e ridare alla pelle elasticità e luminosità.

Perciò a chi dobbiamo esser grati per la scoperta e la diffusione di questa pianta straordinaria? Agli Aztechi? A Cristoforo Colombo? O forse, più di tutti, a quel primo uomo che, sfidando il fitto strato di spine, senza timore vi si avvicinò. È proprio vero che spesso, dietro un aspetto apparentemente ostile, si nasconde un cuore dolcissimo e prezioso.